Nuti e Pecchioli

E’ stato un grande dispiacere apprendere della morte di Nuti, ma anche un sollievo per lui che si è finalmente liberato da quella prigione in cui era rinchiuso dal 2006. Finalmente libero.

La leggenda (vera) narra che nel 1977, Raffaello Pecchioli, allora giornalista de La Nazione, scrisse un articolo su Francesco Nuti, cabarettista esordiente a quel tempo, che portava in giro per le feste di paese lo spettacolo “Pollo d’allevamento”.

Ne parlò molto bene, intuì il suo talento e lo paragonò addirittura a Buster Keaton. Nuti, il giorno dopo, si precipitò al giornale per conoscere Pecchioli. Nacque un’amicizia.

Ma questo aneddoto è stato raccontato molto bene da Riccardo Mazzoni, proprio in questi giorni su La Nazione, lo condivido per chi non lo avesse letto:

“C’è un aneddoto sugli esordi di Francesco Nuti che ci riguarda direttamente. Era il ’77, e Nuti era ancora un cabarettista sconosciuto che girava i teatri di provincia dedicandosi allo spettacolo come attore dilettante portando in scena personaggi strampalati presi un po’ dalla realtà e molto dalla sua fervida immaginazione. A Prato portò in scena “Pollo d’allevamento”, uno dei suoi monologhi intrisi di una comicità surreale. Cecchi, allora capocronista, assegnò la recensione a Raffaello Pecchioli, che con la sua penna mirabile e la sua immensa cultura non esitò a paragonare la performance di Nuti a Buster Keaton. Ci aveva visto giusto, e il giorno dopo Francesco si precipitò in redazione per avere il numero di Raffaello. Ne nacque una solida amicizia, e Nuti il ritaglio di quella recensione lo conservò a lungo nel portafoglio. Come battesimo di una grande carriera”.

Sarebbe bello ritrovare l’articolo originale, vediamo se tra i mille archivi del Babbo, riusciamo a trovarlo!

Presentazione Romanzo alla Gualchiera di Coiano

Giovedì 8 Giungo alle ore 21 sarà presentato il Romanzo postumo di Raffaello Pecchioli “Via delle Bocche del Lupo,73 ” nella suggestiva cornice della Gualchiera di Coiano, grazie all’ospitalità di Mario Barbacci che ha inserito l’evento nel programma Estate 2023.

Saranno presenti: Mario Barbacci, l’Assessore Simone Mangani, l’Editore (nelle persone di Alessandro e Monica Attucci) e le figlie di Pecchioli.

Proprio un anno fa, alla Gualchiera, fu inaugurato il giardino Letterario Emanuele Bettini, nel quale compare anche la panchina dedicata a Pecchioli, magistralmente dipinta dall’artista Domenico Quercia dell’Associazione Culturale “Il Castello”, che ha riprodotto l’opera di Pecchioli che compare sulla copertina del Romanzo.

Vi aspettiamo numerosi giovedì 8 Giugno presso la Gualchiera di Coiano in Via Gualchiera, 33.

http://www.gualchieradicoiano.it/

Sara e Daria Pecchioli

E’ stato presentato il Romanzo di Pecchioli

Da sinistra Sara Pecchioli, Alessandro Attucci, Simone Mangani, Riccardo Mazzoni, Monica Attucci – Foto di Tommaso Poli

Ieri 25 Febbraio 2023, alla Biblioteca Lazzerini è stato presentato il Romanzo di Pecchioli. L’evento è stato organizzato e coordinato dall’Assessore alla Cultura Simone Mangani, erano presenti Alessandro e Monica Attucci, Riccardo Mazzoni ed io.

La sala era gremita di persone, amici, parenti ma anche tante persone curiose di conoscere questo autore pratese. E’ intervenuto anche Franco Faggi che ha voluto sottolineare quanto questo Romanzo abbia in se tanta poesia: “a Pecchioli scappa la poesia anche mentre scrive in prosa”, dice Faggi, che ha letto alcuni passi del libro.

Sono contenta di aver finalmente portato a termine questo progetto, soddisfatta di aver mantenuto la promessa, ma, come mi ha fatto notare Roberto Toccafondi, bibliofilo pratese e amico di Pecchioli, più che altro mi dovrei sentire orgogliosa di aver consegnato questo testo alla comunità. Un Romanzo che è uno squarcio di grande letteratura, le parole, magistralmente concatenate tra loro, mai messe a caso, mai esose ma sempre semplici e comprensibili, sono come le note di uno spartito, creano musicalità, danno un suono a ciò che leggi. E da qui forse il sottotitolo “Sinfonia in Si minore per archi ed orchestra”, pensiero suggeritomi da Roberto Toccafondi.

Riccardo Mazzoni lo ha definito “il capolavoro” di Pecchioli, un Romanzo che porta a riflettere, che ha significati profondi, sull’esistenza umana, sui sentimenti, che ti lascia in qualche modo più “ricco” una volta finito di leggere. C’è poi il tema della sconfitta che ricorre in tutto il romanzo : “Ciò mi fa capire che per alcuni – e noi tra questi – poco conta la voglia e la capacità di fare, perché – con la nascita – ci è stato impresso sulla pelle il marchio della sconfitta”. Argomento questo già affrontato in GNOMIADE nel 1969.

Ringrazio nuovamente tutti, Simone Mangani per aver organizzato la presentazione e aver fatto da relatore alla serata, Alessandro e Monica Attucci per aver pubblicato il Romanzo, Riccardo Mazzoni per la sua preziosa presenza, Tommaso Poli per aver documentato la serata con splendide fotografie.

A queso link trovate la recensione sulla presentazione di ieri pubblicata su Nove Firenze da Antonio Patruno:

https://www.nove.firenze.it/il-romanzo-postumo-di-pecchioli-squarcio-di-grande-letteratura.htm

Sono in programma altre presentazioni, forse una serata in radio, di cui scriverò in seguito.

Sara Pecchioli

Promessa

La figlia Sara Pecchioli mostra il Romanzzo del padre, Raffaello Pecchioli

Fare una promessa a qualcuno comporta un legame, significa mantenere una connessione. In questi anni di attesa alla pubblicazione del Romanzo, è stato così. 

Nel nostro dialogo silenzioso ci siamo consigliati sul da farsi, a volte ti ho sentito interdetto e spesso ti ho immaginato furioso quando il tempo passava e ancora del libro non se ne vedeva la consistenza. Ti ho sentito paziente, quando per cause più grandi di noi, abbiamo dovuto interrompere la correzione delle bozze, e assente, quando anche io mi sono persa per le vie imprecise e dolorose della vita. 

Finalmente siamo arrivati al traguardo, il primo direi, perché il cammino vero comincia ora che il libro deve prendere il volo.

Allora ti faccio una nuova promessa, che il libro non rimanga tra le mura, se pur di tutto rispetto, di Prato, ma voli più lontano.

Te lo meriti, Babbo.

La figlia Sara Pecchioli mostra il Romanzzo del padre, Raffaello Pecchioli

Ed eccolo finalmente in carta e inchiostro!

Pochi giorni prima di Natale, ho ricevuto un regalo che ormai aspettavo da quasi 11 anni. Chi mi ha seguito conosce le vicissitudini che questo libro ha passato prima di vedere la luce, e oggi posso finalmente dire di essere felice per poterlo tenere tra le mani.

Per questo devo ringraziare soprattutto Alessandro Attucci e la sua Casa Editrice che insieme ai suoi soci si sono adoperati perché questo libro potesse essere stampato. Nel libro c’è anche una dettagliata prefazione di Attucci, che a mio avviso da modo di capire meglio alcuni passi del libro e alcune sue particolarità.

Raffaello era entusiasta di questo Romanzo, lo riteneva il suo capolavoro, e credo avesse ragione.

Via delle Bocche del Lupo, 73, sinfonia in Si minore per archi ed orchestra, cosa vorrà dire?

Forse si riferisce a La Sinfonia n. 8 in si minore, comunemente detta Incompiuta di Franz Schubert, come mi suggeriva Riccardo Mazzoni. Non so, perché non ho avuto il tempo di poterlo chiedere a mio padre, ma posso dire, dopo averlo letto, che il Romanzo stesso è una sinfonia, una composizione musicale di prosa e poesia che danza a ritmi incalzanti e a varie velocità in un susseguirsi continuo di avvenimenti e sentimenti che si intrecciano tra le esistenze dei personaggi, fino al tragico epilogo.

C’è tutto mio padre in questo libro, irriverente, nostalgico, schietto, cinico, grottesco, sincero, profondo, saggio, pessimista, solitario, ironico…e molto altro.

Potete trovare il Romanzo, per adesso, alla Cartoleria Desiree di Prato in Via Carlo Marx 14, zona Soccorso, oppure chiedendo a me a info@sarapecchioli.it. Prossimamente incontrerò l’editore per organizzare le presentazioni del libro, vi terrò aggiornati.

Spero siate in tanti a leggerlo ! Fatemi avere i vostri commenti e i vostri pensieri!

Buona lettura!

10 anni senza Raffaello Pecchioli

Raffaello PecchioliNon amo celebrare i brutti anniversari, ma oggi 18 febbraio 2022, sono 10 anni che te ne sei andato e voglio usare questa “occasione” per dire due parole, perché in questi ultimi anni c’è stato fin troppo silenzio intorno a te.

Mi dicevi sempre che quando non ci saresti stato più, a noi figlie sarebbe toccato il compito di tenere viva la tua memoria, noi ci abbiamo provato, a singhiozzi magari, ma non abbiamo mai smesso, anche se, non essendo del mestiere, non è stato sempre facile.

Un amico che ci è sempre stato vicino è sicuramente Franco Faggi, un poeta anche lui, che voleva molto bene al Babbo, erano amici. Umberto Mannucci, fino a che è stato tra  noi, si è sempre speso per darci una mano, Chiara Recchia dell’Associazione “il Castello”, l’Assessore alla Cultura Simone Mangani, e Roberto Toccafondi, che mi ha anche aiutato a trovare un libro edito da Viridiana che si chiama “La Valle Rossa” scritto da Carlo Ferri, pubblicato nel 1975. Con Roberto avevamo anche parlato di fare una proiezione del film “La notte di Azef”. Sarebbe stato bello, ma nel 2020 è scoppiata la Pandemia, e per questo e non solo, per due lunghi anni tutto si è fermato.

Anche per la pubblicazione del libro inedito “Via delle Bocche del Lupo, 73” per cui avevamo preso accordi nel 2014 con quella casa editrice di Firenze (per chi non ricorda vi invito a leggere qui), le cose sono andate a rilento. Per fortuna, un volta riuscite a staccarsi dal quel contratto trappola (grazie all’intervento di un avvocato), ci siamo rimesse in pista con la Attucci Editrice di Carmignano.

Il Romanzo è in revisione, siamo ad un terzo del lavoro, ma sembra che a Primavera, finalmente vedrà la luce, ma lo dico a bassa voce non si sa mai… Alessandro Attucci, che sta rileggendo il testo, è molto meticoloso, preciso, lo legge e lo rilegge confrontandolo con l’originale scritto in word, perché vuole rispettare e dare valore al modo di scrivere di mio padre. Finalmente.

Un altro progetto in corso è la realizzazione di una panchina che porterà il ricordo di Raffaello Pecchioli ai giardini della Gualchiera, progetto seguito dalla Associazione Culturale Il Castello di Prato.

Insomma, 10 anni sembrano essere volati, senza compicciare nulla. Dico sempre che le cose arrivano quando è il loro momento, mi consolo così, sperando che questo sia l’anno della realizzazione del libro e di molte altre cose.

Sara Pecchioli

Ricordando Raffaello Pecchioli

Oggi 13 Maggio 2019, una serata interamente dedicata a Raffaello Pecchioli.

Grazie a Chiara Recchia dell’Associazione Culturale Il Castello di Prato che ha organizzato la serata,

grazie ad Alessandro Attucci per l’ amicizia e la partecipazione e a tutti coloro che interverranno.

Saranno letti alcuni pezzi tratti dal libro inedito.

Vi aspettiamo numerosi!

Chiesa di San Bartolomeo, Piazza Mercatale, Prato. Ore 21.15.

Sara Pecchioli

invito Pecchioli 13-05-2019

Piacevoli sorprese

Oggi, una giornata da ricordare, per tre motivi:

Primo, sono stata contattata da Simone Berni www.cacciatoredilibri.com, per un progetto molto interessante che riguarda la casa editrice “Viridiana”. Un progetto che mi piace molto, di cui ancora dobbiamo parlare, ma che sono sicura sarà molto bello. Vi terrò aggiornati.

Secondo, ho scoperto, grazie a Simone Berni, che il libro “Gnomiade” era originariamente dotato di una sovraccoperta, che io non ho mai avuto.

Terzo, oggi sono stata da Emmaus, dove solitamente vado proprio alla ricerca di libri vecchi del babbo e cosa ho trovato li ad aspettarmi? ma il libro “Gnomiade” con la sua bellissima sovraccoperta! 🙂

Bè, sono felice.

Sara

Gnomiade

Via delle Bocche del Lupo, 73

copertinaPDBDopo qualche anno di stallo, finalmente eccomi qua di nuovo alla carica, per realizzare questo progetto! Pubblicare finalmente il Romanzo inedito di mio padre “Via delle Bocche del Lupo, 73”.
Amici, amanti dei libri! sosteniamo uno scrittore pratese che ha amato la sua Prato e che merita di non essere dimenticato! Il libro é stupendo, una storia tragicomica, profonda e ricca di risvolti inaspettati e di spunti di riflessione.

DAL ROMANZO
” Era stato  perché, troppo presi dalla frenesia dei giovani anni, la vera vita, come acqua, aveva finito per sfuggirci di tra le dita e per perdersi, seccandosi, in rivoli innumerevoli, lontano dal corso burrascoso, ma infine ineludibile, del fiume dell’esistenza”.

“Vi é, nascosta tra le pieghe del tempo, la tragicità del vivere, del nostro andare senza un perché su questo piccolo globo tempestoso che é la terra.”

DI COSA PARLA IL LIBRO:
Toscana. Nella cittadina di Borgo al Cornio, tre amici, Carlo, Ulisse e Antonio sono legati da una grande amicizia e da un tragico destino.
I tre compagni di infanzia condividono fin da bambini le prime esperienze di vita, gli ideali politici, gli slanci rivoluzionari contro il potere delle istituzioni (potere che invece di mettersi al servizio del popolo, lo sottomette per fare i propri interessi), e sognano per loro un futuro migliore.
Per varie vicissitudini ognuno di loro dovrà scontrarsi con una realtà ben diversa. Presto si ritrovano a dover abbandonare i loro ideali e a fare i conti con la rabbia e il senso di impotenza e sconfitta che si prova inevitabilmente quando  le proprie speranze rimangono disattese.
Tra Carlo e Ulisse qualcosa si rompe e i due, delusi entrambi dalle proprie scelte di vita, diametralmente opposte alle promesse fatte in gioventù, per molti anni smettono di frequentarsi, ignorandosi completamente. Fino a che comincerà tra loro un’ intensa corrispondenza fatta di lunghe lettere, un duello in punta di penna lo definirà Antonio, nelle quali entrambi si confesseranno  avvenimenti della loro vita fino ad allora taciuti.
La storia é narrata da Antonio il quale avrà il compito di mettere insieme le lettere di Carlo e Ulisse e ricostruire così i fatti che hanno portato i due amici all’epilogo finale.

 

Ritratti

Franco Faggi, un Amico, un Poeta, uno dei pochi che hanno intimamente conosciuto mio padre. Si conobbero tanti anni fa, anni 70 o giù di li, quando il babbo aveva aperto la casa editrice “VIRIDIANA” con l’ intento di promuovere giovani scrittori e poeti talentuosi, pubblicando le loro opere. Franco inviò le sue poesie al Babbo al quale  piacquero subito, tanto che lo chiamò, si conobbero e il libro fu pubblicato.  Da li é nata una amicizia che, ad intervalli più o meno lunghi, si é mantenuta fino in fondo, ed esiste tutt’ ora,  grazie all’ affetto, di cui Franco mi rende partecipe, verso un amico che anche se non c’é più, vive per sempre.

E proprio in questi giorni mi é arrivata una e-mail da Franco con allegata una bellissima foto di due quadri appesi l’ uno accanto all’ altro, che rappresentano i loro ritratti dipinti dal babbo nel 1969. Stupendi. Meravigliosi. Grazie Franco per questo bellissimo regalo che porterò sempre nel mio cuore.

Sara

 

Raffaello e Franco 1970_a

Leopoldo Paciscopi – Pittura e scrittura come pensiero libero

IMG_8549Giorni fa mia sorella Daria é stata contattata da Leopoldo Paciscopi, giornalista e scrittore toscano, che negli ultimi anni aveva stretto una forte relazione di stima ed affetto con nostro padre. Si sentivano spesso, soprattutto la domenica, quando usciva l’ articolo del babbo nella rubrica “Benedetti Toscani” sul Giornale della Toscana, per parlarne insieme e fare commenti e considerazioni. Benché non si conoscessero da tanto, tra loro si instaurò subito un feeling molto profondo, bastava poco per capirsi.Fu Leopoldo Paciscopi a convincere il Babbo a pubblicare “Quaderno Rosso” scrivendo per lui un bellissimo articolo di presentazione sempre su “Il Giornale della Toscana”.

Con grandissimo piacere abbiamo ricevuto l’ invito da Leopoldo a partecipare all’ inaugurazione della sua mostra di opere “Leopoldo Paciscopi – Pittura e scrittura come pensiero libero” che sarà presente a Fiesole dal 3 al 31 ottobre 2015 alla Sala del Basolato del Comune.

All’ interno della mostra si trova  anche un quadro dedicato proprio a nostro padre del 2009, inoltre un testo di mio padre del 2005, compare come introduzione ad una parte della mostra “Le Ragioni del Verde”.

La mostra é molto bella, consiglio a tutti di andare a visitarla,  le opere rappresentano il lungo itinerario umano e artistico di Leopoldo Paciscopi dal 1946 al 2009.

L’ ingresso é libero.

Buona mostra!

Sara Pecchioli

Nel fondo

nel fondo_nAncora un evento che vede le poesie di Raffaello Pecchioli protagoniste di uno spettacolo teatrale. Sara Bonci, Chiara Cappelli, Ciro Gallorano, Filippo Mugnai hanno messo in scena lo spettacolo “Nel Fondo” ( leggi l’ articolo) con la regia di Ciro Gallorano lo scorso 18 Settembre 2015 al teatro Comunale di Bucine. Un libero riadattamento di “Bassifondi” di Gork’ij : quattro personaggi uniti da un destino truce, adesso costretti a vivere in un misero scantinato composto scenicamente da fogli di quotidiani sparsi – la continuità ciclica e distruttiva della storia – da bottiglie vuote che sembrano ricordare la perduta speranza dei protagonisti, che oramai trovano solo un apparente e temporale sollievo nell’alcool”.

Veramente bravi questi quattro giovanissimi attori che si trovano ad affrontare il tema dell’ emarginazione sociale, della solitudine dell’ anima che non ha più speranza per credere ancora nel futuro. Toccante, per me, l’ inizio dello spettacolo, con i personaggi immobili per diversi minuti, che ci guardavano,  alcuni disperati, alcuni dormienti, altri quasi inespressivi, ad evidenziare la riluttanza che spesso si ha quando siamo costretti a fare i conti con la propria disperazione, con la triste realtà che ci circonda.

Di contorno le poesie di Raffaello Pecchioli, che hanno accompagnato e dato voce ai pensieri nascosti dei personaggi, tra queste: La lupa, Indossò abiti nuovi, La piccola Morte, tutte tratte dalla raccolta “La Piccola Morte” edito da Viridiana del 1975, ed alcuni frammenti di “Quaderno Rosso”. Eccone una:

LA LUPA

Morbida pelle, si nascose la lupa
dentro un cespuglio di erba e di sterpi:
dai denti luccicava sotto la luna
la sua fame fredda, e il suo odio rovente.
Nessuno più l’ attendeva nella tana:
vuota dai guaiti e con ossa sparse.
Un odore suo rimaneva nel chiuso
con escrementi di morte.
E la luna tagliò il cielo con la lama rotonda;
il vento le drizzò sulla groppa un ciuffo di peli:
balzò in avanti con mascelle a tenaglia
ad occhi chiusi a mordere la morte.

Quindi un grazie sincero a Ciro Gallorano, per aver colto in queste poesie tutto il valore di cui sono intrise, e per aver contribuito a farle conoscere, a farle ascoltare. Grazie a tutti gli attori, bravissimi, che sono riusciti ad arrivare al pubblico che, numeroso, li ha applauditi calorosamente.

Sara Pecchioli

 

 

Grazie

Non so da dove cominciare. Posso solo dire grazie. Devo innanzitutto ringraziare i ragazzi di Prospettiva Capaneo, Matteo Cecchini, Valentina Cipriani, Lorenza Guerrini e Alessandro Conti senza i quali tutto questo non sarebbe potuto accadere. Fu Valentina a contattarmi lo scorso novembre per chiedermi se potevano utilizzare il testo di mio padre per farne un nuovo spettacolo teatrale. Fui subito, insieme alle mie sorelle, entusiasta della proposta, acconsentimmo immediatamente. L’ idea che questi giovani si fossero appassionati ad un testo di mio padre, mi portò subito l’ immagine di un seme che stava germogliando ed ho immaginato la gioia che avrebbe avuto il Babbo nel vedere che il suo racconto era entrato nei loro cuori. Perché così é stato, l’ intensità e la bravura che hanno dimostrato in scena non può voler dire che questo. Era nell’ aria l’ atmosfera della Rasoia, il vento ed il freddo, la neve prossima ad arrivare, il profumo del fuoco che arde nel camino, le risate di Carruba. Hanno saputo dare voce all’ animo del protagonista, entrare dentro al testo e farlo loro, trasferendo a noi, pubblico, tutte le sensazioni che esso racchiude.  Tutti coloro che hanno partecipato si sono sentiti colpiti e coinvolti, immersi in questo racconto che porta con se tante emozioni, una su tutte, la forza antica del bene che vince sul male.

Devo inoltre ringraziare Andrea Franchi che insieme a Matteo Cecchini ha ideato le due serate ad Officina, suonando dal vivo la colonna sonora dello spettacolo, tra cui la splendida La Piccola Morte ispirata al testo di una poesia di mio padre del 1975, e regalandoci a fine spettacolo due canzoni bellissime, (una delle quali fa parte di un nuovo album che uscirà il prossimo Marzo), un altro momento molto poetico.

Ringrazio Simone Mangani, Assessore alla Cultura di Prato,  sul quale ho potuto contare per organizzare queste due serate dedicate a mio padre. Ringrazio Umberto Cecchi che ha partecipato ricordando il Babbo e presentando la prima serata e Riccardo Mazzoni, che anche se non é potuto essere presente a causa dei suoi impegni lavorativi a Roma, mi aveva inviato un testo scritto da lui che Mangani ha potuto leggere al pubblico nella seconda serata.

Insomma ancora grazie a tutti, anche e soprattutto a chi ha partecipato, ai numerosi amici che ci hanno fatto sentire tutto il loro affetto e che hanno risposto così positivamente presentandosi veramente in tanti. GRAZIE AMICI!!!

Ci saranno altre occasioni per vedere questo spettacolo, e chi ama la poesia e il teatro non potrà mancare.

Omaggio a Raffaello Pecchioli

invito officinaMartedì 27 e Mercoledì 28 Gennaio va in scena IL TOPO ad Officina Giovani.

Lo spettacolo é a cura di Prospettiva Capaneo e Andrea Franchi, con il contributo di Officina Giovani e il Comune di Prato.
Ad Umberto Cecchi il compito di presentare la serata del 27, mentre il 28 sarà presente Riccardo Mazzoni.

L’ ingresso é libero, fino ad esaurimento posti, per questo si consiglia la prenotazione specificando il numero di partecipanti ed il giorno scelto.

Per info e prenotazioni si prega di mandare una mail a: info@sarapecchioli.it

VI ASPETTO NUMEROSI!

 

Torna in scena “IL TOPO”

PrintSono molto lieta di annunciare che  IL TOPO – RACCONTO DI NATALE tornerà in scena.

Ecco la prima data:

PROSPETTIVA CAPANEO presenta lo spettacolo DOMENICA  21/12/2014  ore 17.30  al Circolo la Terrazza, Via Faentina, 75a – Loc. Ronta – Borgo San Lorenzo.

Gli attori  Valentina Cipriani, Matteo Cecchini, Lorenza Guerrini e Alessandro Conti lo presentano così:

Un racconto breve straordinario, attraversato da numerose presenze, da epifanie improvvise e illuminanti che vive di immagini tanto poetiche quanto reali.
Un ragazzo (forse lo stesso autore?) si rifugia nella campagna Pratese per dimenticare un amore malato. L’ultimo bastione d’umanità che si è lasciato alle spalle è una locanda gestita dalla Bruna, verace ostessa, a cui periodicamente fa visita per rifornirsi di provviste. Il Natale è alle porte. E una violenta nevicata potrebbe lasciarlo isolato per settimane. Accanto a sé ha Carruba, un bambino, o meglio una presenza. Sarà reale o solo frutto dell’immaginazione di un ragazzo che ha scelto l’eremitaggio? Insieme hanno un obiettivo certamente più concreto: catturare Jack il Nero, un topo di dimensioni eccezionali.
Ebbene in quell’antivigilia del Natale del 1965 qualcosa scosse questa particolare quotidianità.
Uno straniero si appostò alla quercia.”

Regia di Matteo Cecchini – Musiche di Andrea Franchi. Per maggiori info clicca qui.foto libro iltopo rett

Per l’ occasione abbiamo ristampato il libro, che contiene anche una nota di Walter Nesti. Per chi di voi ancora non lo avesse letto oppure lo volesse regalare, lo può trovare presso la LIBRERIA GORI a Prato, oppure può inviare una mail a info@raffaellopecchioli.it .

 

“Signor Editore”

Ho provato di nuovo a parlare con il “Signor Editore”, cercando di capire se ci fosse la possibilità di risolvere la questione in modo pacifico. Ho trovato davanti a me un muro. Insomma, pare che costui, voglia tenersi il libro di mio padre per i prossimi 20 anni.
“Hai firmato un contratto” continuava a ripetermi, come se a questa lapidaria affermazione non si potesse in alcun modo trovare rimedio. Ovviamente non é così e se ne dovrà rendere conto anche lui.

Davanti a tanta arroganza e presunzione, non posso altro che…ridere. Piccoli uomini che si sentono potenti non si sa per cosa,  forse per i soldi e la posizione che hanno, che usano il loro “potere” per darsi importanza. Mi ha detto essere stata per lui “una brutta esperienza” questa vissuta con noi sorelle Pecchioli, a me sembra un po’ eccessivo come espressione, le brutte esperienze sono altre a mio avviso, questa semmai la considererei spiacevole, ma risolvibilissima, basterebbe volerlo.

E siccome proprio in questi giorni, purtroppo, ne ho vissuta una molto brutta sulla mia pelle, ripenso al “Signor Editore” e a questa vicenda, e davvero mi vien da sorridere pensando a come, certi uomini e loro piccole battaglie, siano semplicemente ridicoli.

Poi mi sono alleggerita ulteriormente, disegnando questa vignetta che rende molto bene l’ idea.

il contratto

 

 

 

 

Un divorzio non consensuale

E’ molto che non scrivo su questo blog, in realtà avrei voluto farlo per dare finalmente la notizia della pubblicazione del libro di mio padre, ma purtroppo questa notizia non ve la posso dare. Ai molti che mi chiedono notizie sulla prossima uscita del libro, rispondo con questa lettera:

Lo scorso Maggio, un caro amico, mi aveva parlato di una casa editrice molto valida di Firenze, alla quale avrei potuto sottoporre il libro. Decido, insieme alle mie sorelle, di provare,  inviando il manoscritto. Dopo la lettura del romanzo da parte di persone qualificate mi comunicano la loro disponibilità a pubblicarlo, con la clausola della stipula di un contratto, e l’ impegno da parte nostra dell’ acquisto di 300 copie del libro a 10 euro cad. Per me e le mie sorelle la cifra é importante, ma allettati dal fatto che ci promettono la distribuzione del libro a livello nazionale, decidiamo di imbarcarci in questa avventura.

Firmiamo l’ accordo e in quella occasione ci viene comunicato che i diritti d’ autore rimaranno di proprietà della casa editrice per i prossimi 20 anni. Decidiamo insieme all’ editore di apportare una rilettura del testo da parte di un editing per eliminare errori di battitura ed eventuali refusi, operazione che ci costa 250 euro ma che decidiamo di fare per avere il meglio per il libro di nostro padre.

Arriviamo a fine luglio, l’ editore mi invia una decina di pagine corrette per verificare se ci siamo capiti sul tipo di intervento da fare, e dopo qualche giorno rispondo che no, non ci siamo capiti, ribadisco che non voglio siano apportate modifiche al testo, ne correzioni di parole, di frasi o periodi, ma solo le correzioni ortografiche, di punteggiatura e refusi.

Dopo un mese, il 25 agosto per la precisione, mi arrivano tutte le 300 pagine corrette. L’ intervento fatto al libro é ancora troppo pesante e decido di incontrarmi con l’ editore per discuterne.

L’ incontro avvenuto i primi di settembre é meglio che non ve lo racconto, diciamo che tra me e l’ editore si sono create delle divergenze e delle incomprensioni importanti, e dopo aver pagato i 250 euro per un editing, per me, completamente da rifare, me ne vado con l’ intenzione di parlarne con le mie sorelle e decidere il da farsi.

Ed eccoci al dunque. Decidiamo di interrompere il lavoro, in quanto per noi, é decaduta la fiducia e la tranquillità che occorre tra due parti che si impegnano per un progetto comune. Spieghiamo gentilmente all’ editore che ci vogliamo tirare indietro, disponibili a sostenere qualsiasi cosa sia richiesta per annullare il contratto e riavere il libro di nostro padre.

Ma la risposta dell’ editore non é positiva, ad oggi, si oppone ad annullare il contratto e quindi di conseguenza, blocca noi ad un eventuale altra pubblicazione, in quanto, con il contratto ancora in essere, i diritti d’ autore del libro di mio padre, sono loro,  per 20 anni.

Sono molto amareggiata, non capisco perché si debbano impuntare ad avere un manoscritto che mai pubblicheranno e di cui non gliene importa niente ( l’ editore non lo ha neppure letto!), impedendo a noi di poterlo utilizzare. Ho cercato di spiegare il valore affettivo che questo libro ha per noi, a scusarmi, a ribadire che siamo disposte ad assumersi le nostre responsabilità nel caso ci fossero delle penali da sostenere, ma niente, questo divorzio non può essere consensuale.

Ecco il motivo per cui ancora il libro non é stampato, mi dispiace che la nostra poca esperienza in merito, ci abbia portato a questa  situazione. Posso dire che faremo tutto quello che é in nostro potere per riavere ciò che é nostro, e sono sicura che ce la faremo, prima o poi. E  lo pubblicheremo, a Prato, tra noi, come ha sempre fatto nostro padre, con l’ amore e la determinazione di un Artisita che amava scrivere, che era libero, e che si teneva lontano, sempre, dalle persone di scarsa sensibilità.

Sara Pecchioli

 

 

 

 

 

 

Nostalgia

Nostalgia. E’ proprio così. A volte la senti che esplode da dentro e non puoi far altro che assecondarla, farla emergere, sfogarla. Per farlo vai a riguardare le foto, rileggere le cose scritte, chiudi gli occhi e ricordi un evento, una giornata, una carezza, una litigata, un abbraccio.Tra tutte le foto che ho visto questa mi ha colpito in particolare modo. Sei nel pieno della gioventù con i tuoi fogli davanti, sorridi timido alla persona intenta a fotografarti. In quel sorriso mi ci rivedo. Eri proprio bello!

Post Navigation