10 anni senza Raffaello Pecchioli

Raffaello PecchioliNon amo celebrare i brutti anniversari, ma oggi 18 febbraio 2022, sono 10 anni che te ne sei andato e voglio usare questa “occasione” per dire due parole, perché in questi ultimi anni c’è stato fin troppo silenzio intorno a te.

Mi dicevi sempre che quando non ci saresti stato più, a noi figlie sarebbe toccato il compito di tenere viva la tua memoria, noi ci abbiamo provato, a singhiozzi magari, ma non abbiamo mai smesso, anche se, non essendo del mestiere, non è stato sempre facile.

Un amico che ci è sempre stato vicino è sicuramente Franco Faggi, un poeta anche lui, che voleva molto bene al Babbo, erano amici. Umberto Mannucci, fino a che è stato tra  noi, si è sempre speso per darci una mano, Chiara Recchia dell’Associazione “il Castello”, l’Assessore alla Cultura Simone Mangani, e Roberto Toccafondi, che mi ha anche aiutato a trovare un libro edito da Viridiana che si chiama “La Valle Rossa” scritto da Carlo Ferri, pubblicato nel 1975. Con Roberto avevamo anche parlato di fare una proiezione del film “La notte di Azef”. Sarebbe stato bello, ma nel 2020 è scoppiata la Pandemia, e per questo e non solo, per due lunghi anni tutto si è fermato.

Anche per la pubblicazione del libro inedito “Via delle Bocche del Lupo, 73” per cui avevamo preso accordi nel 2014 con quella casa editrice di Firenze (per chi non ricorda vi invito a leggere qui), le cose sono andate a rilento. Per fortuna, un volta riuscite a staccarsi dal quel contratto trappola (grazie all’intervento di un avvocato), ci siamo rimesse in pista con la Attucci Editrice di Carmignano.

Il Romanzo è in revisione, siamo ad un terzo del lavoro, ma sembra che a Primavera, finalmente vedrà la luce, ma lo dico a bassa voce non si sa mai… Alessandro Attucci, che sta rileggendo il testo, è molto meticoloso, preciso, lo legge e lo rilegge confrontandolo con l’originale scritto in word, perché vuole rispettare e dare valore al modo di scrivere di mio padre. Finalmente.

Un altro progetto in corso è la realizzazione di una panchina che porterà il ricordo di Raffaello Pecchioli ai giardini della Gualchiera, progetto seguito dalla Associazione Culturale Il Castello di Prato.

Insomma, 10 anni sembrano essere volati, senza compicciare nulla. Dico sempre che le cose arrivano quando è il loro momento, mi consolo così, sperando che questo sia l’anno della realizzazione del libro e di molte altre cose.

Sara Pecchioli

Ritratti

Franco Faggi, un Amico, un Poeta, uno dei pochi che hanno intimamente conosciuto mio padre. Si conobbero tanti anni fa, anni 70 o giù di li, quando il babbo aveva aperto la casa editrice “VIRIDIANA” con l’ intento di promuovere giovani scrittori e poeti talentuosi, pubblicando le loro opere. Franco inviò le sue poesie al Babbo al quale  piacquero subito, tanto che lo chiamò, si conobbero e il libro fu pubblicato.  Da li é nata una amicizia che, ad intervalli più o meno lunghi, si é mantenuta fino in fondo, ed esiste tutt’ ora,  grazie all’ affetto, di cui Franco mi rende partecipe, verso un amico che anche se non c’é più, vive per sempre.

E proprio in questi giorni mi é arrivata una e-mail da Franco con allegata una bellissima foto di due quadri appesi l’ uno accanto all’ altro, che rappresentano i loro ritratti dipinti dal babbo nel 1969. Stupendi. Meravigliosi. Grazie Franco per questo bellissimo regalo che porterò sempre nel mio cuore.

Sara

 

Raffaello e Franco 1970_a