Nel fondo

nel fondo_nAncora un evento che vede le poesie di Raffaello Pecchioli protagoniste di uno spettacolo teatrale. Sara Bonci, Chiara Cappelli, Ciro Gallorano, Filippo Mugnai hanno messo in scena lo spettacolo “Nel Fondo” ( leggi l’ articolo) con la regia di Ciro Gallorano lo scorso 18 Settembre 2015 al teatro Comunale di Bucine. Un libero riadattamento di “Bassifondi” di Gork’ij : quattro personaggi uniti da un destino truce, adesso costretti a vivere in un misero scantinato composto scenicamente da fogli di quotidiani sparsi – la continuità ciclica e distruttiva della storia – da bottiglie vuote che sembrano ricordare la perduta speranza dei protagonisti, che oramai trovano solo un apparente e temporale sollievo nell’alcool”.

Veramente bravi questi quattro giovanissimi attori che si trovano ad affrontare il tema dell’ emarginazione sociale, della solitudine dell’ anima che non ha più speranza per credere ancora nel futuro. Toccante, per me, l’ inizio dello spettacolo, con i personaggi immobili per diversi minuti, che ci guardavano,  alcuni disperati, alcuni dormienti, altri quasi inespressivi, ad evidenziare la riluttanza che spesso si ha quando siamo costretti a fare i conti con la propria disperazione, con la triste realtà che ci circonda.

Di contorno le poesie di Raffaello Pecchioli, che hanno accompagnato e dato voce ai pensieri nascosti dei personaggi, tra queste: La lupa, Indossò abiti nuovi, La piccola Morte, tutte tratte dalla raccolta “La Piccola Morte” edito da Viridiana del 1975, ed alcuni frammenti di “Quaderno Rosso”. Eccone una:

LA LUPA

Morbida pelle, si nascose la lupa
dentro un cespuglio di erba e di sterpi:
dai denti luccicava sotto la luna
la sua fame fredda, e il suo odio rovente.
Nessuno più l’ attendeva nella tana:
vuota dai guaiti e con ossa sparse.
Un odore suo rimaneva nel chiuso
con escrementi di morte.
E la luna tagliò il cielo con la lama rotonda;
il vento le drizzò sulla groppa un ciuffo di peli:
balzò in avanti con mascelle a tenaglia
ad occhi chiusi a mordere la morte.

Quindi un grazie sincero a Ciro Gallorano, per aver colto in queste poesie tutto il valore di cui sono intrise, e per aver contribuito a farle conoscere, a farle ascoltare. Grazie a tutti gli attori, bravissimi, che sono riusciti ad arrivare al pubblico che, numeroso, li ha applauditi calorosamente.

Sara Pecchioli