Il ciuco nero

Il ciuco nero

Raffaello Pecchioli é convinto che tutti gli uomini sono poeti, che la poesia si realizza da sé nell’esercizio della vita, perché la poesia è patrimonio comune di tutti e chi “vuole” essere poeta pecca di presunzione, vuole essere diverso dagli altri uomini. La tesi del poeta si alimenta, è sottinteso, di una valutazione discriminante del termine “uomo”. Non tutti sono “uomini”, non tutti possiedono la facoltà virile di presenza (in carne e sangue, non nella direzione di un aristocratico esercizio dell’intelligenza). La conquista di una condizione umana, per sé e per gli altri, impone un impegno sociale costante, teso. E’ perciò che le occasioni di Pecchioli per essere poeta trasalgono di preferenza da occasioni “pubbliche”, da prese di posizione in nome dell’uomo che si traducono in una poesia ricca di risonanze interne; lungo un itinerario drammatico e orgoglioso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto